Il reflusso del neonato, il pensiero osteopatico

Il reflusso del neonato, il pensiero osteopatico

Nel reflusso gastroesofageo il contenuto dello stomaco tende a tornare indietro nell’esofago.
Il transito del cibo nell’apparato digerente dovrebbe essere a senso unico, se non fosse che
nel punto in cui l’esofago si congiunge allo stomaco, la valvola che impedisce al cibo di tornare indietro (il cardias) può non chiudersi perfettamente,il contenuto dello stomaco di un lattante è liquido e lo stomaco è sempre pieno (appena si svuota il bambino richiede altro latte) e i neonati trascorrono la maggior parte della giornata in posizione orizzontale.
Da un punto di vista osteopatico è doveroso aggiungere che il reflusso potrebbe anche essere legato all’adattamento della fascia esofagea rispetto al diaframma e al torace, adattamento che viene richiesto al momento della nascita.
Infatti le fasce toraciche devono sapersi adattare alle richieste di cambiamento dalla vita fetale alla vita neonatale e successivamente di crescita, che potranno permettere al bimbo di portarsi in posizione seduta e poi in posizione eretta(è necessaria estensibilità delle fasce anteriori).
Le rischieste adattative sono prima di tutto della struttura toracica ma anche del suo contenuto.
Parlando di contenuto toracico, l’esofago ha un ruolo chiave, poichè risulta essere un elemento di continuità tra il tratto cervicale ed il torace stesso, è l’elastico che deve lasciarsi tendere a sufficienza per permettere una crescita non sottoposta a tensioni disfunzionali.
Un secondo elemento fondamentale è considerare i passaggi del nervo vago soprattutto il suo passaggio in corrispondenza dell’uscita dalla scatola cranica, per assicurarsi che la compressione continua dell’occipite all’interno del piccolo bacino della mamma non abbia creato tensioni disfunzionali per il n.vago.
Ciò che l’osteopata può fare è aiutare a ritrovare equilibrio tensionale tra il torace e visceri al suo interno.
È possibile ottenere buoni risultati sul reflusso senza contare tutto ciò che potrebbe comportare per il sonno ristoratore, nel caso fosse stato disturbato a lungo da un fastidio gastrico.