Osteopatia cranio sacrale

Osteopatia cranio sacrale

Perchè l’osteopata mette le mani sulla testa?

Come ben sappiamo l’osteopatia considera l’essere vivente come un’unità e non come tanti sistemi separati tra loro.
Questa premessa risulta fondamentale poichè se l’osteopata non valutasse anche il cranio e le sue innumerevoli ossa, escluderebbe una parte considerandola estranea rispetto all’insieme.
La materia cranica e cranio-sacrale è praticata dagli osteopati da anni, da quando il Dott.Sutherland ipotizzò,osservando un osso cranico, che esso si potesse muovere: passò diversi anni della sua vita a studiare questa sua ipotesi fino ad osservare palpatoriamente e descrivere modelli specifici.

Trattando la mobilità di singole ossa craniche si ottiene inevitabilmente una miglior mobilità dell’intera scatola cranica e ciò si ripercuote sulle strutture a stretto contatto con il cranio stesso: le meningi, il sistema nervoso , il tratto cervicale e dorsale, lo sterno, l’osso sacro.
L’osso sacro può sembrare lontano e scollegato dal cranio, in realtà il cranio è direttamente connesso alla colonna vertebrale e all’osso sacro grazie alle meningi,sottili “pellicole” che avvolgono tutto il sistema nervoso dal cervello fino al sacro.
In uno studio specifico su PubMed del 2002 è stata anche evidenziata una variazione di alcune misurazioni craniche nel 91.6% dei soggetti che si sono sottoposti a un trattamento cranico attraverso l’rx (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/11831342/).

Ad oggi altri studi sono molto incoraggianti nel suggerire che l’osteopatia effettivamente interagisca con il  sistema nervoso e di conseguenza sui suoi innumerevoli effetti (ad esempio sul battito cardiaco).